Associazione Cuore d’Africa onlus e i suoi tappi di plastica

La teoria sulla riduzione dei rifiuti può trovare una sua realizzazione nella buona pratica della raccolta differenziata dei tappi di plastica. I tappi che troviamo sulle bottiglie delle bevande, dei detersivi, dei liquidi in genere sono di due plastiche particolari HDPE – High-Density PolyEthylene (Polietilene ad alta densità) oppure PP – PoliPropilene. Onde evitare un aggravio nella lavorazione delle plastiche per la loro separazione, un’ottima pratica è quella di conferire i tappi separatamente dagli involucri che ne sono corredati per poi essere riciclati direttamente.

Un ruolo fondamentale nello sforzo di una ulteriore differenziazione delle plastiche lo svolgono le associazioni di volontariato che si propongono come recettori di questa raccolta ulteriormente differenziata per poi conferirla in centri specializzati. Perché le associazioni di volontariato fanno questo lavoro? Beh, oltre all’amore per la Natura così che i tappi non vengano dispersi nell’ambiente o peggio vadano a finire in una discarica, fanno questo lavoro per trarne dei benefici economici finalizzati alle loro attività di volontariato e beneficenza.
E’ il caso sul nostro territorio dell’Associazione Cuore d’Africa Onlus che attraverso la raccolta differenziata dei tappi finanzia una parte del progetto “Green Garden” con il quale forniscono le risorse necessaria alla autogestione del “Villaggio della Speranza – casa dei bambini” che loro hanno iniziato a costruire dal 2009 nei pressi di Machakos in Kenia.
Cosa possiamo fare noi?

Raccogliere i tappi che troviamo sulle confezioni e quando ne abbiamo una quantità rilevante, una busta, un bustone, una scatola piena la portiamo da loro. Così aiutiamo anche noi a raggiungere l’autosufficienza ad un nucleo di abitanti della dimenticata Africa.

I contatti:

La sede dell’associazione  è in via Cesena 15 a Pomezia presso l’Agriturismo Tonelli “Cà Tunel”; qui trovate la Segretaria Pamela Tonelli, ed il suo telefono è 339.3616593.
Il Presidente Fabio Caroli è in via Catullo 22 (presso la Pizzeria Caroli), ed il suo telefono è 393.2286769.
Segnalate ai nostri contatti del sito casi di necessità di ritiro a provvederemo ad aiutarvi.

Filosofia della Natura – Conferenze (2)

Relatori:
Dott.ssa Barbara Barone filosofa
Dott. Gianluca Ciampi agronomo e ambientalista

Saranno affrontati argomenti di riflessione e ricerca di Filosofia della Natura con particolare riferimento alla nuova, seppur antica, visione sistemica della dell’esistenza. Attraverso gli studi del fisico e ambientalista F. Capra in merito alla natura e alla finalità dei sistemi viventi, del filosofo e sociologo francese E. Morin che tratta dell’interrelazione e della complessità della vita vista nella sua natura olistica, fisica, mentale e spirituale, di G. Bateson sul rapporto tra Mente e Natura e di Maturana e Varela che hanno riproposto l’idea di autopoiesi del vivente, verranno proposte nuove attitudini e nuove modalità di pensiero e azione rispetto alla nostra vita e all’ecosistema in cui viviamo e con cui continuamente interagiamo.

Per collegarsi alla videoconferenza collegarsi con piattaforma ZOOM al seguente indirizzo:

https://us02web.zoom.us/j/82106986425?pwd=N3hPcHJNMkVLUjhydkU1RmJ3c21CQT09

ID riunione: 821 0698 6425 Passcode: 426308

Per informazioni: Barbara Barone email bbarone@tiscali.it 
cell. 348 656 2940

Consulte Cittadine, passato o futuro?

L’Associazione CPPS suggerisce al Comune di Pomezia sostanziali modifiche all’attuale Regolamento per costituire le consulte cittadine come vero mezzo di partecipazione democratica.

L’Amministrazione comunale di Pomezia, circa sei anni fa, ha tentato di costituire le consulte cittadine ma il tentativo è clamorosamente fallito. Il 22 dicembre 2020, la stessa Amministrazione presenta una bozza di nuovo Regolamento delle consulte riproponendo tuttavia la stessa impostazione generale. Contrariamente a quanto stabilito dal medesimo Statuto dell’Ente, la nuova bozza prevede un’unica consulta all’interno della quale confluiscono le varie associazioni facenti capo ciascuna a cinque aree tematiche: 

  • culturali;
  • sociali, assistenziali, formative ed educative;
  • sportive;
  • tutela ambientale e degli animali, protezione civile;
  • ricreative e cura beni pubblici.

    La medesima bozza di Regolamento prevede che le varie associazioni, attraverso un processo di intesa e coordinamento tra loro, possano poi formulare al Comune, per il tramite di un “Comitato di Coordinamento”, le proprie proposte od osservazioni. La difficoltà che scaturisce da questa impostazione è proprio quella di trovare un’intesa ed un coordinamento fra temi molto disomogenei tra loro come, ad esempio, l’assistenza domiciliare per le persone anziane e le esigenze del mondo dello sport o di quello ambientalista. La conseguenza è il blocco completo di ogni attività partecipativa ed il risultato non può che essere assolutamente negativo poiché nessuna problematica della comunità potrà trovare adeguato spazio di progettualità e collaborazione con l’Ente pubblico. In ogni caso, verrebbe quindi meno il fondamentale principio dell’ effettiva partecipazione democratica ai procedimenti politici ed amministrativi del Comune. Allo scopo di ovviare a questi gravi inconvenienti e al rischio concreto di far fallire ancora, come è successo fino ad oggi, il decollo delle consulte, la nostra Associazione propone precisi e concreti emendamenti che sono stati già presentati formalmente e che qui di seguito vengono riportati.

Pomezia 16.01.2021

Il messaggio di Natale 2020 del nostro Presidente, Giampiero Castriciano

Care amiche, cari amici,
siamo già a Natale e tra qualche giorno terminerà finalmente anche quest’anno molto difficile. Nonostante tutti i problemi e le limitazioni dovute alla pandemia, la nostra Associazione e il nostro Direttivo hanno comunque continuato a lavorare. Grazie all’impegno di tutti noi siamo stati in grado di svolgere i compiti ordinari e di dedicarci anche all’elaborazione di nuove proposte e progetti approvati dalla nostra assemblea svoltasi il 18 luglio di quest’anno.
Il tentativo di creare un coordinamento delle associazioni ambientaliste locali non è decollato come era stato immaginato ma qualche passo avanti è stato compiuto aderendo a gruppi già esistenti. Su questa linea credo che si possa ancora fare molto. Intanto, abbiamo aderito al Polo del Mare e ad un’altra rete di associazioni promossa da “Laudato sì”.
Il progetto sull’accessibilità ampliata della Sughereta è a buon punto avendo già individuato un percorso adatto – salvo piccoli interventi – alla maggior parte delle persone affette da limitazioni alla deambulazione.
Per ovvi motivi non è possibile al momento fare un convegno in cui coinvolgere i giovani delle scuole, pertanto si è pensato di realizzare, in alternativa, un progetto denominato “Storia e memorie della Sughereta” che punta a raccogliere, sempre attraverso i giovani, aneddoti, foto, esperienze che riguardano la Sughereta relativi al passato e al presente, tutto materiale che poi verrà compendiato in una raccolta stampata.
Un rapporto di collaborazione è iniziato con il Rotary Club di Pomezia per la realizzazione di un filmato sulla Sughereta e con la Lipu per progetti relativi all’educazione ambientale, al bird watching e ad un censimento sugli uccelli caratteristici della Sughereta.
E’ stato dato il nostro contributo al recente incontro con le associazioni locali promosso dal Comune di Pomezia in ordine alla modifica del Regolamento comunale della Consulta delle Associazioni. Nonostante lo spirito di collaborazione mostrato dall’Amministrazione, riteniamo che vi siano poche possibilità di creare, in modo corretto ed efficace anche a Pomezia, le consulte tematiche.
Relativamente alla gestione della Casa del Parco e alla ripresa delle attività all’interno della Sughereta, ci siamo attivati anche a livello politico con l’unico risultato, finora, di aver promosso un incontro con l’Ente Parco Castelli Romani ed altre associazioni. Nessun seguito a questo incontro possiamo registrare alla data odierna. Nessun provvedimento è stato fatto dal Comune e dall’Ente per regolamentare gli accessi alla Riserva né tanto meno per installare un’idonea cartellonistica che informi i frequentatori delle norme di legge da rispettare all’interno dell’area protetta.
Ci auguriamo che il 2021 possa essere foriero di tempi migliori e soprattutto di risultati più concreti e completi di quelli che non siano stati realizzati nell’anno che si sta concludendo. Molto dipenderà anche da noi.
Nel frattempo auguro a tutti voi di trascorrere con serenità le prossime feste natalizie e di iniziare il 2021 con l’augurio che possa rappresentare anche l’inizio di una svolta per le nostre aspettative personali e per i nostri progetti.
Un caro saluto a tutti voi

Giampiero Castriciano
Presidente CPPS

Firmiamo per contenere il riscaldamento climatico globale

E’ in corso una raccolta di firme ad opera di “Iniziativa dei Cittadini Europei” un libero contesto in seno alla Unione Europea utilizzabile da tutti i Cittadini Europei. In questo caso la raccolta firme chiede di imporre un costo, un prezzo, per chi produce biossido di carbonio, la CO2, nell’ambito delle proprie attività.
Il tema è alquanto complesso e coinvolge le attività produttive e i bilanci statali. Energie Rinnovabili, Rinnovo Edilizio e Comportamenti Virtuosi sui Consumi sono le parole d’ordine degli stati che compongono la Comunità Europea.  
La più volte richiamata transazione sostenibile prevede una graduale trasformazione delle attività più inquinanti verso un utilizzo di energie rinnovabili e prevede investimenti importanti per il cambio di rotta delle scelte pubbliche e private.
Con la raccolta di firme si opera una pressione sui decisori suggerendo anche un strumento, il prezzo da imporre agli inquinatori, per bilanciare da subito i fondi necessari al cambiamento.
Seguite il seguente link per firmare stopglobalwarming.eu

Il sito di “Iniziativa dei Cittadini Europei”

Esiste una crisi energetica? NO, nelle città di transizione

Esiste una crisi energetica?  Questa domanda può avere risposte individuali e risposte collettive in relazione della percezione che singoli o comunità hanno nel soddisfacimento di propri bisogni. In parte viene negata nelle società così dette opulente (benestanti) ma la riduzione dell’approvvigionamento dei beni e delle materie ripropone il quesito iniziale: Esiste una crisi energetica?
Studiosi illuminati (Rob Hopkins)   hanno formulato delle teorie basate sui parametri  primari: materie prime (King Hubbert) e riscaldamento globale. Ebbene questi studi indicano un calo di disponibilità energetiche a fronte di un peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni di qualsiasi estrazione sociale o economica esse siano.

Vi sono comunità che non si sono fermate alla mera costatazione frustrante del peggioramento della situazione ed hanno costruito un sistema in grado di ridurre fortemente l’impatto della loro presenza sulla Terra e in grado di migliorare la loro condizione generale di vita: la città di transizione.

Si parla di transizione energetica che coinvolge non solo l’approvvigionamento di acqua, luce, gas, ma dei prodotti  agro alimentari e dei servizi alla persona e alla comunità.

Resistenza e reazione alle avversità (resilienza) , riappropriazione delle proprie risorse (rilocalizzazione), soluzioni ai propri bisogni con le risorse disponibili (sviluppo rigenerativo) sono le linee che seguono le comunità di transazione.

Per illustrare gli elementi fondamentali di questo sistema, l’Associazione Aetas Aurea, sabato 10 ottobre 2020 ha organizzato una interessante conversazione con la Dott.ssa Fiorina Antonini, dell’Associazione Città Giardino di Pomezia, presso l’area antistante la Casa del Parco nella Riserva Naturale della Sughereta di Pomezia.

Qui i partecipanti hanno potuto chiedere informazioni alla Antonini che ha testimoniato i benefici che ha potuto vedere ed apprendere dalla sua recente visita nella culla della transizione la città di Totnes nella contea britannica di Devon, città natale di Rob Hopkins. E’ prima vera grande comunità che dalla adozione del sistema TTT (Transition Town Totnes) ha avuto uno sviluppo demografico da circa 8.000 alle alle attuali 12.000 dovuto alla migliore qualità della vita generata.

“Transition Town Totnes è stata costituita nel settembre 2006 come ente di beneficenza registrato. Siamo un’organizzazione globale  dinamica composta da diversi gruppi tematici tra cui cibo, edilizia e alloggi, affari ed economia locale, e con molti progetti locali che hanno origine da questi temi.
Transition Town Totnes è auto-organizzata, principalmente gestita da volontari e guidata dalla comunità. I progetti sono sviluppati da membri interessati della comunità che si uniscono per realizzarli, con il supporto per la comunicazione, la rappresentanza strategica e la raccolta di fondi dall’ufficio TTT.
” (ndr traduzione dal sito. Seleziona l’immagine)

sito della comunità

Questo sistema ha generato nel mondo un movimento, il Transition Network, che applica i principi fondamentali della sostenibilità.
In Italia viene ben applicato da Transition Italia che esprime i concetti chiave in questo manifesto e da molti anni dal Movimento per la Decrescita Felice MdF di Roma e MdF di Milano (leggi anche l’intervista a Richard Heidberg sulla disponibilità delle risorse).

Infine un aspetto importante in Italia è l’approvazione del cosiddetto Super bonus 100% previsto dal Decreto Rilancio illustrato qui (seleziona l’immagine)

Sito dell’Agenzia delle Entrate

La dott.ssa Antonini ha promesso un approfondimento in un prossimo appuntamento.

Tartarughe marine – rinnovata meraviglia!

La Natura non smette mai di meravigliarci.

La presenza di più nidi di tartaruga nel Lazio, ha polarizzato l’attenzione di migliaia di cittadini sulla biodiversità, definizione che racchiude la diversità della vita sul nostro pianeta … quindi anche l’uomo.

Crediamo sia giunto il momento di rendersene conto.

Le tartarughe, mamme di questi esserini, hanno innescato una macchina organizzativa unica nel suo genere, seconda solo alla Protezione Civile. TartaLazio, la rete regionale per la conservazione della Tartaruga marina, che si compone di Enti, Strutture e Associazioni competenti per la tutela delle tartarughe, è stata in grado anche questa volta di animare tanti volontari a tutela dei nidi.

Torvajanica (RM), Fondi (LT) , Cerveteri (RM) , S. Severa (RM), Ventotene (LT) sono le aree interessate alle deposizioni.

Facciamo una veloce panoramica sui risultati di questa stagione di nidificazione del tutto eccezionale per il Lazio, che con bene 5 nidi ha raggiunto, al momento, il suo primato in fatto di numerosità di nidificazioni. Torvajanica (RM), la prima area interessata da un nido e controllata dai volontari, purtroppo ci ha riservato una brutta sorpresa: probabilmente la femmina che ha deposto, aveva dei problemi di fertilità, pertanto il nido non è andato a buon fine. Grande il rammarico per tutti i volontari e i tanti cittadini, in particolare bambini, che si erano alternati nei dintorni del nido. Resta comunque per tutta la popolazione locale un momento unico e che ha portato bellezza e condivisione.

La rampa di lancio predisposta a Torvajanica (RM)

Circa una settimana dopo è stato il turno del nido di Fondi (LT) con più di 80 esemplari, 83 per l’esattezza. La spiaggia di Fondi (LT) ha ripagato dei tanti momenti di apprensione trascorsi tra i volontari e i vari curiosi onnipresenti. L’evento è stato documentato dall’Associazione Sea Shepherd Italia (partner di TartaLazio) che grazie ai suoi volontari esperti ha dato la possibilità di seguire la nascita anche in diretta visibile sul loro canale Youtube: FONDI la prima notte FONDI la seconda notte
E ancora un video dal progetto Netlink che ha proposto la diretta da Fondi (LT) visibile qui ( a partire da hh:mm:ss del filmato 6:10:00)

Uno dei primi tartarughini nati a Fondi (LT)

A Ventotene (LT), località Cala Nave, la schiusa è avvenuta in maniera naturale nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 settembre, quando un numero non precisato di neonati ha raggiunto il mare prima che venisse attivato il presidio h24.

L’ultima schiusa riguarda il nido di Cerveteri (RM) che, nonostante sia stato traslocato ed abbia subito un allagamento, nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25, ha visto uscire un totale di 68 tartarughini che, in barba a tutte le previsioni, hanno deciso di lasciare i loro gusci e avventurarsi in un mare con onde di 4 metri.

Resta il nido di S. Severa (RM), a cui mandiamo i nostri migliori auguri nonostante ne abbia viste molte tra predazione, mareggiate e traslocazione.

E’ stata complessivamente una grande esperienza che ha evidenziato e accresciuto le competenze di Tartalazio e la capacità di coordinare gli interventi su più aree nidificate contemporaneamente. Ha altresì dato la possibilità ai volontari dell’Associazione CPPS – Comunità Pontina Parchi e Sistemi naturali di divere una nuova esperienza di volontariato legato ai Sistemi marini.

La Natura non smette mai di meravigliarci.

Queste meraviglie della Natura ci lasciano, però, con una riflessione sui cambiamenti climatici che con il riscaldamento del mare Tirreno fanno risalire tartarughe e tante altre specie di flora e fauna verso le coste del centro Italia. (Vedi rilevazioni di Greenpeace sui cambiamenti climatici)

Cose mai viste 2020

Prof. GIAMPIERO CASTRICIANO
Presidente Associazione CPPS – Comunità Pontina Parchi e Sistemi naturali

Una zona di pregio ambientale non sempre è un luogo dove ci si reca unicamente per scoprire ed osservare le ricchezze della natura e goderne della loro bellezza. Nel nostro caso – devo dire peraltro assai raro – natura, mito e storia costituiscono un insieme unico e compatto, quasi a compenetrarsi l’un l’altro per stupire ed affascinare. La Riserva della Sughereta di Pomezia è proprio questo: un gioiello quasi incantato che regala meraviglie e stupore.

Il nostro progetto “La Sughereta: tra mito e natura” ha in effetti lo scopo di regalare emozioni illustrando con semplicità ciò che è veramente questo luogo straordinario, ricco di elementi naturalistici che si intrecciano qua e là con la fiaba e la storia del territorio. Il progetto, elaborato e condotto in collaborazione con l’Ecomuseo Lazio Virgiliano ed inserito nel programma “Cose Mai Viste 2020” dell’Ente Parco Castelli Romani, ha visto il suo primo appuntamento domenica 13 settembre 2020. Adulti, bambini, ragazzi ed anziani in poco più di tre ore hanno rivissuto la storia millenaria del bosco, della sua fauna e della flora nonché delle vicende umane, raccontate ora dal mito ed ora dai libri di storia, che hanno condotto alla nascita di Roma ed allo stato di cose in cui oggi ci troviamo. L’ottima riuscita dell’evento ci induce a ripetere anche per il futuro questo genere di visite guidate

La quercia locale, la Quercus Suber, simbolo di questi luoghi, è stata la testimone storica non solo delle azioni dell’uomo ma della trasformazione stessa dell’ambiente che la ospita e che in gran parte è andato perduto. La Sughera

della piazza principale di Pomezia, residuo del bosco sul colle dove fu fondata la città, fu lasciata lì per indicare la natura del luogo. La pianta tuttavia perì quasi a significare l’incompatibilità della natura con il cemento.

Alla maestosità della quercia locale si accompagna una varietà altrettanto importante di altre specie arboree tra cui spicca la pianta dell’alloro o Lauris Nobilis che nell’antichità, ancor prima dello sbarco di Enea, identificava il popolo dei Laurenti di Lavinium. La loro regina, Amata, si suicidò impiccandosi, forse proprio ad un ramo di sughera, quando capì che il suo regno sarebbe caduto sotto i colpi del conquistatore troiano.

Da Lauris deriva anche il nome della via Laurentina e di Laurenton, la costa dove approdò Enea, fondatore della stirpe romana, il cui corpo, secondo la leggenda, giace nei pressi di Pratica di Mare presso la quale si estendeva al tempo la foresta di Quercus Suber, oggi residuale presso la Riserva della Sughereta.

Nel bosco sembra ancora aleggiare un racconto di Virgilio ambientato nei nostri luoghi. Pico, uno dei re dei Laurenti, era  innamoratissimo della moglie Canente, una ninfa bellissima che con il suo canto ammansiva perfino le bestie più feroci. Un giorno, però, Circe si innamorò di Pico che la respinse e per punirlo lo trasformò in picchio, destinato a girovagare per i boschi e bucare la corteccia degli alberi per potersi cibare. La maga volle che di questo re rimanesse soltanto il nome legato ad un uccello. Il suo verso è simile alla risata di Circe prima della trasformazione di Pico. Esso riecheggia di tanto in tanto nella Riserva come per ricordare ai visitatori che questo luogo è veramente incantato, quasi sacro alla storia, e pertanto degno di essere amato, rispettato e conservato.

Insolita deposizione di tartaruga marina a Torvajanica

Un evento di particolare interesse sta interessando la costa del territorio di Pomezia, in particolare la spiaggia di Torvajanica centro. Una tartaruga marina della specie “caretta – caretta” nella notte tra il 22 ed il 23 giugno, ha deposto il suo tesoro di uova in un’area prospiciente al fosso della Crocetta.

L’evento, che ha avuto per testimoni due pescatori di passaggio e un esperto di TartaLazio, membro del Centro Studi Cetacei, partner della Rete Regionale, sta impegnando una trentina di volontari che si stanno alternando per vigilare di notte nei fine settimana sulla sicurezza di questo.

L’Associazione CPPS – Comunità Pontina Parchi e Sistemi naturali sostiene l’azione dei volontari partecipando alla vigilanza e promuovendo l’adesione di chiunque associato o singolo voglia contribuire alla sicurezza del nido.

Le attività dei volontari sono coordinate da TARTALAZIO- Rete regionale per il recupero, primo soccorso e monitoraggio delle Tartarughe Marine che fa parte della Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette.

Negli ultimi anni si è registrata la tendenza delle Tartarughe marine ad ampliare il loro areale di nidificazione, e in particolare negli ultimi 4 anni anche le coste del Lazio hanno accolto queste insolite ospiti con i loro nidi. Gli esperti hanno ipotizzato che le variazioni climatiche che stanno interessando il mar Mediterraneo, ed il particolare il mar Tirreno, rivestano un ruolo importante nell’aumento di questi eventi lungo le coste nord del Tirreno. Una valutazione dovremmo farla tutti noi cittadini per attenuare questo innalzamento che sembra graduale ed inarrestabile.

Per tornare alle uova deposte, bisogna evitare ogni tipo di disturbo che possa alterare il processo di sviluppo. Evitare rumori molesti e traumi, accidentali o volontari.

Ognuno di noi deve sentirsi impegnato in questa opera di tutela e segnalare alla Capitaneria di Porto (n.tel. 1530) casi di falò in spiaggia, fuochi artificiali, tende non autorizzate; mentre per tutti gli altri comportamenti anomali che possano compromettere il completamento del processo di deposizione e schiusa, si tratta di ordine pubblico e ci si deve rivolgere ai Carabinieri (112 numero generale, oppure 1515 Carabinieri Forestali per reati ambientali).

Aspettando il lieto evento …

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