Tornano le tartarughe sul litorale laziale

Un esemplare di Caretta caretta ha deposto a Ostia (Roma)

Esemplare di tartaruga Caretta caretta visto di recente sullle coste laziali

E’ iniziata la stagione della deposizione delle uova della famosa Caretta caretta, tartaruga marina che si è spostata da qualche anno dai mari caldi dell’Oceano Atlantico a quelli del Mediterraneo.

La costa laziale è interessata da questo fenomeno da pochi anni ma le deposizioni si stanno facendo sempre più frequenti. Il primo esempio è avvenuto a Ostia (Roma)  il 23 giugno visibile sul sito di lamiaostia.com, e si prevedono altre deposizioni su tutto il litorale.

foto di Valerio Manfrini subito accorso a Ostia (Roma) presso il nido

Il nido era troppo vicino alla battigia e le uova sono state spostate dagli specialisti della Rete regionale Tartalazio presso la tenuta del Presidente a Castel Porziano.

Da poco è passato il 16 giugno giorno in cui si festeggia la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine. La data corrisponde alla nascita del famoso erpetologo dr. Archie Carr, celebre perché ha dedicato  tutta la sua vita allo studio e alla conservazione di specie in pericolo, soprattutto delle tartarughe marine. Chi volesse approfondire una conoscenza del Dr. Carr può visitare questo sito di Tartamare sul web e STCSea Turtle Conservancy

Photo courtesy Sea Turtle Conservancy

Per aiutare il decorso naturale della schiusa delle uova e per proteggere l’integrità di tutto l’impianto e necessario seguire le istruzioni che fornisce la Rete Regionale Tartalazio in questo video  e, in caso di avvistamento, avvisare subito la capitaneria di Porto al NUMERO VERDE 1530

Le tartarughe sono specie protette e in pericolo per tutta la lastica che invade il nostro mare. Aiutiamo le a sopravvivere! Se vediamo tracce chiamiamo immediatamente la Capitaneria di Porto Numero Verde 1530

Luna e Lucciole nel bosco del Sughereto

Venerdì 25, Sabato 26 e Domenica 27 Giugno 2021

L’Associazione Aetas Aurea propone, per questo fine settimana, l’annuale passeggiata notturna nel bosco del Sughereto. Questo è i terzo appuntamento per quest’anno  triplicando così le visite tematiche alla Riserva Naturale della Sughereta di Pomezia.

Nella pacifica oscurità della sera, rischiarata da una Luna quasi piena, ci addentreremo lungo i sentieri del bosco” sottolinea il Presidente Emanuele Cragnaletti ” per andare a scovare il luogo dove le lucciole compiono la loro luminosa danza d’amore”.

Senza troppo disturbarle ammireremo una delle manifestazioni entomologiche più emozionanti fin dalla notte dei tempi”.

L’Associazione ha fissato l’appuntamento ore 21.15 al punto d’incontro, che verrà comunicato all’atto della prenotazione, presso  il Selva dei Pini.

Il livello della passeggiata è medio-facile con alcuni brevi passaggi su suolo dissestato, necessarie scarpe per sentieri di campagna con suola scolpita e piccola torcia portatile. Portare acqua nello zaino.

Per sostenere il Progetto Villaggio Preistorico di Monte D’Oro il contributo è di:

5 € per gli adulti

2 € per i minori di 14 anni

L’Associazione Aetas Aurea può donare delle gratuità o riduzioni facoltative a coloro che desiderano partecipare ma hanno difficoltà lavorative dovute alla situazione attuale (comunicarlo in fase di prenotazione).

Posti limitati.

Prenotazioni obbligatoria al numero: 329 9834328 (Emanuele)

 Ed il consueto saluto del Presidente :

Pace e Bene

Avamposto Culturale Aetas Aurea

“Cose Mai Viste” alla Sughereta di Pomezia – 19 giugno 2021

I Segreti del Bosco e le Sensazioni perdute.

Il programma:

Si compiono due itinerari congiunti che si alternano tra loro: uno naturalistico e l’altro di recupero del legame tra Uomo e Ambiente allo scopo di valorizzare il rispetto, la conoscenza e l’amore per la Natura anche nei suoi aspetti culturali, valoriali ed ideali.

Nel primo itinerario, oltre all’attività fisica e all’aperto, un ecologo ed uno specialista in scienze naturali nel corso della visita daranno delle indicazioni botaniche e zoologiche sulla ricca flora e fauna della Riserva, con particolare rilievo alle specie spontanee autoctone e all’entomofauna locale. La Sughereta è presa da esempio per illustrare i cicli naturali: quello dell’acqua, dell’azoto e della sostanza organica in genere. Viene evidenziata l’importanza del suolo, visto come un mondo a sé, un ecosistema sotto la superficie del terreno, ricco di vita, in rapporto e in relazione con l’ecosistema del soprassuolo e delle piante. Si potranno così comprendere una serie di interconnessioni, tra pianta e pianta, pianta insetto, pianta uomo, uomo e Natura, ecc..

Alternato al primo, si sviluppa il secondo itinerario: i visitatori, accompagnati da un filosofo, effettuano un percorso ideale di ascolto, di comprensione e di connessione con il bosco ed i suoi elementi naturali, valorizzando le relazioni fra ecosistema e presenza umana. L’incontro si concluderà con uno scambio di impressioni e di sensazioni personali.

A tutti i visitatori sarà dato un pieghevole cartaceo e sarà fornito un link digitale per approfondire i temi della giornata e conoscere meglio la Riserva.

Appuntamento alle 9:45 presso l’ingresso della Riserva Naturale Regionale della Sughereta di Pomezia, la Casa del Parco, via Pontina Km. 31,400 (seguire le indicazioni di colore marrone).

La passeggiata dura 3 ore circa ed è prevista una quota simbolica di partecipazione del valore di 2 euro.

Per i bambini è completamente gratuito.

E’ obbligatoria la prenotazione un po’ di giorni prima dell’evento preferibilmente via sms o Whatsapp al numero 3295812170 o scrivendo una e-mail a segretario@associazionecpps.it

Consigliabile un abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica, cappellino, borraccia, merenda. Colazione al sacco.

Sguardo tra il nuovo verde urbano

Agata Meuti è una nostra socia che, pur vivendo in un’altra città, partecipa alla vita della nostra Associazione soprattutto attraverso un attivismo straordinario fatto di idee, di proposte e di stimoli. Figlia di una delle fondatrici del glorioso Comitato Promotore del Parco della Sughereta, eredita dalla mamma una cultura ambientalista moderna ma rigorosa e inflessibile, un modo di pensare e di agire ancora troppo poco diffuso. In queste sue riflessioni, come sempre, ci riporta alle cose semplici ma fondamentali, piccole e grandi spigolature di buon senso e concretezza che puntano lontano e ci mostrano i sentieri da percorrere. Le storture che abbiamo negligentemente creato a danno della natura e della nostra stessa esistenza non si combattono soltanto con i grandi progetti quanto attraverso una costante modifica della nostra mentalità e delle nostre ambizioni.
(Giampiero Castriciano – Pres. Associazione CPPS)

Il verde verticale

Da qualche tempo mi capita di notare una generalizzata tendenza all’ecologia: il verde e l’ambiente sembrano essere diventati di moda. Se questa tendenza vede sempre più spesso aumentare chi fa scelte di vita radicali, abbandonando la città per vivere in posti più a contatto con la natura, è vero anche che molte persone continuano a vivere nei grandi centri urbani, cercando però di renderli più “verdi”.
Si parla spesso anche dei benefici immediati che il verde ci dona, sembra infatti che abbracciare gli alberi dia un sollievo immediato e camminare nei boschi produca effetti positivi per il nostro equilibrio psicofisico (https://www.bagnonellaforesta.com ).
Personalmente, abitando al centro di una delle più popolose città italiane, avere un grande parco vicino casa, rappresenta una letterale boccata d’aria, per il corpo e la mente. Tutte le volte che da sola o con i miei bambini entro nel grande parco di Porta Venezia (Giardini Indro Montanelli ndr), il cuore si riempie, gli occhi si rilassano, e il corpo sente subito un grande beneficio ad essere immerso tra gli alberi. Ho insegnato ai mie figli ad osservare con entusiasmo come cambiano le piante in base alla stagione, a notare le differenze delle varie specie vegetali e guardare come si integrano la flora e la fauna delle oasi tra i quartieri vecchi e nuovi di questa città.

Bacheca della quercia di Montale

Nel parco suddetto, c’è un grande albero, ovvero, c’era ma …c’è ancora.
Si tratta della grande Quercia di Montale, un albero centenario dove l’illustre scrittore soleva passare del tempo e, chissà, anche prendere ispirazione o ristorarsi l’anima, come faccio io. (http://www.paolapastacaldi.it/quercia-montale.php).
Negli ultimi cinque anni ho visto questo grande albero nella fase finale della sua vita. Inizialmente era solo un grande tronco con pochi rami poi una mattina, a seguito di piogge e venti, lo abbiamo trovato a terra. Era morto.
Le associazioni dei giardini hanno quindi pensato di lasciarlo lì dove era stato nei precedenti 200 anni e, invece di rimuoverlo, è stata creata una targa particolare e molto suggestiva a testimonianza di quello che a tutti gli effetti è un monumento… caduto!
Trovo questa un’iniziativa pregevole perché insegna ai visitatori tante cose, forse più delle tante statue che si trovano nel parco e che portano nomi di di personaggi storici lontani da noi, il tronco caduto dell’albero invece testimonia la vita e la morte di un gigante maestro celebre e celebrato.
Esiste addirittura un gruppo Facebook “Amici della quercia di Montale” che ne testimonia le varie fasi di trasformazione. (https://www.facebook.com/groups/309624212985643 )

Qualche giorno fa sono tornata in un altro parco poco distante dalla stazione centrale. Si tratta della Biblioteca degli Alberi e si trova nel nuovo quartiere di Porta Nuova ad un passo dalla stazione Garibaldi. (https://bam.milano.it ). Questo quartiere ha visto negli ultimi anni la costruzione di un numero crescente di grattaceli avveniristici che si integrano con un’ architettura urbana più tradizionale come quella delle case di ringhiera del quartiere di Isola. Il contrasto che si crea in questo luogo mi piace molto e negli ultimi anni ho visto nascere da zero il parco, inizialmente non era molto bello, si presentava come una spianata tagliata in più parti da vialetti che delimitavano spazi piantati con giovani piantine.
Oggi, grazie alla cura quotidiana del comune, si più godere di scorci molto allegri e fioriture stagionali e, come recita il sito dedicato il “Bam” non è sono un orto botanico, ma molto di più.
Inoltre passeggiando si possono scoprire, incastonate nei vialetti, i nomi di specie arboree alternate a citazioni sugli alberi e i benefici che porta il verde, si tratta di frasi regalate alla città da cittadini di ogni fascia di età ed estrazione: da bambini a persone più celebri.
A coronare il tutto, come sfondo, il celeberrimo grattacelo “bosco Verticale” un palazzo “colonizzato da piante” divenuto famoso in tutto immondo come opera di integrazione tra verde e tessuto urbano. (https://www.stefanoboeriarchitetti.net/project/bosco-verticale )

Grattacielo Unicredit
Piazza Gae Aulenti

La città inoltre da qualche anno si è dotata di un numero sempre crescente di piste ciclabili e di biciclette e monopattini da poter noleggiare con facilità. Insomma qui al nord ci stanno provando. Anche perché si è capito che essere più immersi nel verde è un’esigenza della popolazione, degli elettori.
Una gita a Milano merita anche solo per notare queste cose, ovvero quanto sia possibile restituire, a chi decide di vivere in città, un po’ di quella natura che con il progresso e il consumismo sembrava essersi persa.

                                                                                                                      Agata Meuti

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