Esiste una crisi energetica? NO, nelle città di transizione

Esiste una crisi energetica?  Questa domanda può avere risposte individuali e risposte collettive in relazione della percezione che singoli o comunità hanno nel soddisfacimento di propri bisogni. In parte viene negata nelle società così dette opulente (benestanti) ma la riduzione dell’approvvigionamento dei beni e delle materie ripropone il quesito iniziale: Esiste una crisi energetica?
Studiosi illuminati (Rob Hopkins)   hanno formulato delle teorie basate sui parametri  primari: materie prime (King Hubbert) e riscaldamento globale. Ebbene questi studi indicano un calo di disponibilità energetiche a fronte di un peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni di qualsiasi estrazione sociale o economica esse siano.

Vi sono comunità che non si sono fermate alla mera costatazione frustrante del peggioramento della situazione ed hanno costruito un sistema in grado di ridurre fortemente l’impatto della loro presenza sulla Terra e in grado di migliorare la loro condizione generale di vita: la città di transizione.

Si parla di transizione energetica che coinvolge non solo l’approvvigionamento di acqua, luce, gas, ma dei prodotti  agro alimentari e dei servizi alla persona e alla comunità.

Resistenza e reazione alle avversità (resilienza) , riappropriazione delle proprie risorse (rilocalizzazione), soluzioni ai propri bisogni con le risorse disponibili (sviluppo rigenerativo) sono le linee che seguono le comunità di transazione.

Per illustrare gli elementi fondamentali di questo sistema, l’Associazione Aetas Aurea, sabato 10 ottobre 2020 ha organizzato una interessante conversazione con la Dott.ssa Fiorina Antonini, dell’Associazione Città Giardino di Pomezia, presso l’area antistante la Casa del Parco nella Riserva Naturale della Sughereta di Pomezia.

Qui i partecipanti hanno potuto chiedere informazioni alla Antonini che ha testimoniato i benefici che ha potuto vedere ed apprendere dalla sua recente visita nella culla della transizione la città di Totnes nella contea britannica di Devon, città natale di Rob Hopkins. E’ prima vera grande comunità che dalla adozione del sistema TTT (Transition Town Totnes) ha avuto uno sviluppo demografico da circa 8.000 alle alle attuali 12.000 dovuto alla migliore qualità della vita generata.

“Transition Town Totnes è stata costituita nel settembre 2006 come ente di beneficenza registrato. Siamo un’organizzazione globale  dinamica composta da diversi gruppi tematici tra cui cibo, edilizia e alloggi, affari ed economia locale, e con molti progetti locali che hanno origine da questi temi.
Transition Town Totnes è auto-organizzata, principalmente gestita da volontari e guidata dalla comunità. I progetti sono sviluppati da membri interessati della comunità che si uniscono per realizzarli, con il supporto per la comunicazione, la rappresentanza strategica e la raccolta di fondi dall’ufficio TTT.
” (ndr traduzione dal sito. Seleziona l’immagine)

sito della comunità

Questo sistema ha generato nel mondo un movimento, il Transition Network, che applica i principi fondamentali della sostenibilità.
In Italia viene ben applicato da Transition Italia che esprime i concetti chiave in questo manifesto e da molti anni dal Movimento per la Decrescita Felice MdF di Roma e MdF di Milano (leggi anche l’intervista a Richard Heidberg sulla disponibilità delle risorse).

Infine un aspetto importante in Italia è l’approvazione del cosiddetto Super bonus 100% previsto dal Decreto Rilancio illustrato qui (seleziona l’immagine)

Sito dell’Agenzia delle Entrate

La dott.ssa Antonini ha promesso un approfondimento in un prossimo appuntamento.

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